F1, la Ferrari continua a collezionare delusioni e record negativi. Inizia a circolare un’aria di rassegnazione.
Per la Ferrari il Mondiale del 2020 si sta trasformando nel campionato della rassegnazione. Che la monoposto sia tutt’altro che competitiva è cosa nota dai test effettuati prima dell’inizio della stagione. Gli accorgimenti alla monoposto non hanno portato i risultati sperati. Di pass in avanti non se ne sono visti.
F1, in casa Ferrari si respira un’aria di rassegnazione
Arrivati al GP del Belgio, in casa Ferrari si respira un’aria di rassegnazione, anche se risollevare le sorti della stagione in corso resta una priorità.
Le prime avvisaglie di un malumore si possono rintracciare nelle parole di Binotto al termine delle Qualifiche, disastrose per la Rossa.
“Situazione difficile, non siamo contenti. Non lo è nessuno, noi e i tifosi. Dobbiamo capire e guardare avanti. Abbiamo avuto difficoltà nelle libere, i piloti non sentivano la macchina. Weekend in salita. Abbiamo cambiato la vettura, anche nel giro di uscita, ma non siamo nel punto in cui volevamo. C’è qualcosa che ci sta sfuggendo in questo weekend, spero che i tecnici lo capiranno. Siamo a 2 decimi dal Q1, ma non è stato abbastanza”, ha dichiarato Binotto ai microfoni di Sky.
La situazione è ancora più chiara al termine della gara, quando lo stesso Binotto non può fare altro che metterci la faccia, assumersi le responsabilità e provare a convincere tutti che la Ferrari non è in crisi. In un momento difficilissimo sì, in crisi no.
Il malcontento dei piloti
Anche i piloti mostrano un malumore tangibile. A inizio stagione le critiche arrivavano quasi esclusivamente da Vettel, che sta vivendo una stagione da separato in casa. Nel corso delle settimane anche Leclerc ha capito che non si può vivere di sole imprese. Serve una macchina affidabile, in grado di tenere la scia delle prime della classe. Una macchina che non c’è e che difficilmente ci sarà, in tempi brevi almeno.
Rivoluzioni in corsa?
Resta ora da capire se le alte sfere della Rossa siano intenzionate a sacrificare questa stagione, accettando anche le brutte figure collezionate fino a questo momento, o vogliano provare a cambiare le carte in tavola. E sotto la luce dei riflettori c’è inevitabilmente Mattia Binotto, che paga colpe non sue ma che inevitabilmente, in caso di ribaltone, sarebbe costretto a fare le spese di una stagione decisamente anomala.
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